La lunga agonia di Kenneth Eugene Smith è arrivata al suo epilogo. Dopo 35 anni passati in prigione, l’uomo condannato a morte in Alabama non ha più scampo: il suo destino è segnato e si appresta a diventare una cavia umana. La pena di morte, infatti, sarà inflitta facendo ricorso all’azoto puro, inedito metodo che le autorità federali hanno autorizzato nel 2018. Una scelta, secondo le associazioni umanitarie, crudele e sconsiderata, mentre per gli avvocati del detenuto è incostituzionale.
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Una morte rapida e indolore, secondo i rapporti delle autorità, che si spera sia anche la risposta per chi commette crimini efferati come quelli di Smith, accusato di aver ucciso Elizabeth Senneth su mandato del marito Charles. La sentenza, ordinata un anno fa, ha subito una battuta d’arresto quando nel tentativo di infilargli gli aghi necessari all’iniezione letale, le guardie carcerarie e gli infermieri non sono riusciti a trovare vene in cui inserirli.
Eppure, nonostante le proteste degli avvocati, il procuratore generale dello Stato Marshall ha annunciato l’intenzione di procedere al più presto, chiedendo alla Corte suprema federale di fissare una data per l’esecuzione. Kenneth Eugene Smith, adesso terrorizzato, grida al mondo “Mi state ammazzando due volte”. Sebbene l’utilizzo dell’azoto puro sia stato autorizzato nel 2018, l’Associazione veterinaria statunitense lo ha escluso da più di 10 anni per la soppressione degli animali. L’epilogo della storia di Kenneth Eugene Smith, trascorsa in parte nella pena di morte, è in procinto di scrivere una pagina buia della storia degli Stati Uniti.
L’azoto è un gas inerte, inodore e indolore presente all’interno dell’aria che respiriamo, rappresentando più del 70% di essa. Se inalato allo stato puro può causare una saturazione dell’ossigeno e la perdita di coscienza in pochi minuti. Questo è ciò che rischia di accadere a Walter Leroy Smith, condannato a morte in Alabama e attualmente in attesa dell’esecuzione con l’azoto come mezzo di condanna. La ong Equal Justice Initiative, presieduta da Bryan Stevenson, sta mobilitando le sue forze per bloccare l’esecuzione, sottolineando come sia assurdo giustiziare qualcuno con una procedura mai testata su un essere umano.
L’Alabama è uno dei pochissimi Stati dove non serve un verdetto unanime della giuria per imporre una sentenza capitale, e dal 1976 ha giustiziato 71 persone, con un tasso di esecuzioni più alto rispetto a quello del Texas, in rapporto a una popolazione di poco più di cinque milioni di abitanti. Nove detenuti sono stati rilasciati dal braccio della morte negli ultimi 47 anni, facendo emergere la possibilità che, per ogni nove persone giustiziate, una sia innocente. La tragedia di Walter Leroy Smith sottolinea quanto sia importante che l’esecuzione con l’azoto sia fermata e che si possano rivedere le leggi sulla pena di morte.