Hacker russi attaccano sistema idrico Usa e allagano una città

Un presunto attacco informatico da parte di hacker russi affiliati al Cremlino ha preso di mira il sistema idrico di una città del Texas a gennaio, causando lo straripamento di una torre dell’acqua per quasi un’ora. Questo rappresenta il primo caso negli Stati Uniti di un sistema di acqua potabile compromesso da parte della Russia, dopo simili attacchi condotti da Iran e Cina.

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L’incidente a Muleshoe, una comunità di 5.000 abitanti al confine con il New Mexico, ha provocato lo stato di emergenza e la perdita di migliaia di litri d’acqua. Il gruppo di hacker, noto come Cyber ​​Army of Russia Reborn (CARR), ha rivendicato la responsabilità tramite un video su Telegram, mostrando la manipolazione dei sistemi di controllo dell’acqua.

Hacker russi sotto accusa delle autorità Usa

Nonostante l’attacco abbia causato interruzioni e danni, il servizio idrico non è mai stato completamente interrotto. Le autorità locali hanno disattivato il software di gestione per prevenire ulteriori intrusioni, mentre l’FBI ha avviato un’indagine. L’esperto di sicurezza informatica John Hultquist di Mandiant ha confermato l’attacco da parte di CARR, noto anche come Sandworm, un gruppo già accusato di attacchi informatici contro le infrastrutture ucraine e le elezioni francesi del 2017.

L’incidente di Muleshoe solleva preoccupazioni sulla vulnerabilità dei sistemi idrici statunitensi agli attacchi informatici. L’amministrazione Biden ha già avvertito di possibili attacchi da parte di Russia e Cina, mentre i governatori statali hanno segnalato intrusioni in altri sistemi idrici e fognari.

Le fughe di file segreti russe confermano la strategia di guerra informatica globale di Putin, con l’obiettivo di attaccare i nemici del Cremlino. L’incidente di Muleshoe rappresenta un precedente preoccupante e sottolinea la necessità di rafforzare la sicurezza informatica delle infrastrutture critiche negli Stati Uniti.

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